CONCORSO PER FOTOGRAFI E NARRATORI

 

 

 

FOTO VINCENTE

 

CONCORSO FOTOGRAFI  ZDO 2015.

 

SARA RE E TRILLI

 

 

 

RACCONTO VINCENTE

 

CONCORSO NARRATORI ZDO 2015

 

 

LUANA SCAMUZZI

IO SONO TOBY, IL BEAGLE CON LE RUOTE

 

Ciao a tutti! Vorrei presentarmi, innanzitutto! Mi chiamo Toby e come tutti potete vedere sono un beagle! Un beaglino fortunato direi..e ora anche un po paffuto direi! Ma alle fanciulle piaccio per la mia simpatia! 

Tornando indietro nei pensieri, ricordo bene quel giorno: ero l'ultimo rimasto.. nessuno mi voleva perché loro dicevano "lui è pezzato male".. io mi sono sempre chiesto cosa volesse dire.. piano piano, uno ad uno ho visto i miei compagni di nido andare via.. ma un giorno una ragazza si è avvicinata a me.. mi guardava con gli occhi a cuoricino ed è stato amore a prima vista.. lei è la mia mamma umana!

Sono arrivato così a poco più di 60 giorni a casa... CASA MIA!! 

Li mi aspettava una nonna amorevole, uno zio un po pestifero ma affettuoso, tanti fratelli pelosi più grandi e taaaanto amore!

Ho passato i miei primi anni di vita fianco a fianco della mamma! Scorrazzando per i prati, annusando nei boschi, correndo nei parchi, viaggiando coi miei adorati genitori umani!

Ma all'età di cinque anni e poco più.. di punto in bianco.. senza alcun preavviso.. qualcosa è andato storto...una sera un dolore immenso.. piangevo.. vedevo il terrore negli occhi della mia mamma.. lei piangeva e io non riuscivo a fare nulla... non potevo più muovermi.. era notte.. è stata una corsa contro il tempo.. il dolore pervadeva il mio corpo.. ed era così forte che mordevo qualsiasi cosa.. e poi un terribile intervento... sono stato settimane chiuso in una clinica sconosciuta.. solo.. la mamma mi dice che "non poteva entrare".. io nn so cosa sia successo, nn so cosa sia un ernia del disco.. so solo che da quel giorno, nonostante l'intervento e la fisioterapia, io ho una spider per uscire! Non mi sono mai abbattutto: ho insegnato alla mia famiglia a capirmi! Gli dico quando ho sete, fame, sonno, quando voglio uscire, quando sono stanco, quando voglio giocare!

È cambiato il modo di affrontare la vita, nn di vivere: io gioco, corro, mangio, prendo le coccole, mi lavo e.. dormo nel lettone! Non cerco di essere autosufficiente: so di nn esserlo! Ma nessuno me lo fa pesare, neanche quando anche di notte mamma mi fa fare la pipi manualmente, e io neanche me ne accorgo!

Sono felice.. io nonostante la vita con me non sia stata proprio corretta, sono un cane felice.

PREMIO SPECIALE DELLA CRITICA

 

 

 

 

Per il concorso

 

NARRATORI ZDO 2015

 

premio speciale assegnato a:

 

SERENA PELLEGRINI

 

50 SFUMATURE DI BEAGLE: 656 GIORNI DI GINEVRA... DA SEMPRE

Sono trascorsi quasi due anni e voglio dare la possibilità di far parlare ancora Ginevra, di lasciarla raccontare attraverso le mie mani e attraverso i miei occhi, come circa un anno fa.

E come prima,dovrete solo avere la voglia di leggere ed ascoltare questo piccolo cane di canile, con i suoi passettini in avanti e con le sue soste.

" Sono io.

Io sono, io mi chiamo ed ho imparato finalmente il mio nome:

GINEVRA....... 2 anni dopo".

MATTINO:

Io mi risveglio, mi metto seduta sul letto ed osservo il mondo che si sveglia con me.

Percepisco la curiosità della mia mamma umana, che allunga una mano per accarezzarmi, la guardo ma mi perdo di nuovo.

Ricordo?

La mia mamma continua a guardarmi, e pensa alla mia saggezza di cane.....io mi sveglio, guardo il mio mondo, cambiato,stravolto, migliorato.

NEI GIORNI:

Io sono quella che impazziva di paura per le cose minime, che non conosceva l'odore di una casa e soprattutto della mia casa, che se poteva fuggiva anche all'amore umano perché non lo sapeva riconoscere, quella che era stata privata delle cose più elementari.

Oggi sono ancora io ma ho saputo tirare fuori dal mio cuore di cane martoriato e maltrattato tutta la luce di cui si nutre..e con cui nutro chi mi conosce.

Quando la mamma fa quel gioco, quando si siede sui pavimenti con noi e ci guarda, ci parla, ci spiega delle cose con voce sommessa, io ho imparato che:

Una mano che si allunga sulla mia testa si chiama carezza e non schiaffone.

Un tono di voce più alto non significa che mi stanno sgridando malamente ma che si chiama allegria.

Quando mi dicono " Ginevra vieni qui" non è per punirmi ma per prepararmi ad andare a passeggio.

Quando la mia mamma si prepara per uscire dalla porta non vuol dire che stia uscendo dalla mia vita abbandonandomi di nuovo.

Che quando mi preparano il pasto e me lo avvicinano io ho ancora la tendenza a comportarmi come se fossi autistica, con lo sguardo fisso, completamente ottenebrata ma che non devo lottare per una ciotola di cibo e che non ci sarà più che quella fame che poteva uccidermi.

Che ci sono queste cose che si chiamano giochini e fanno sempre quel rumore che mi diverte tanto, così come deve giocare un cane nel suo pieno diritto alla vita.

Che un comando e' un bel premio e MAI una punizione.

Che sono nata, progettata, destinata a regalare amore e purezza e zucchero a chiunque me lo chieda.

Io mi chiamo Ginevra e ho imparato tutte queste cose.

Alcune, lo sapete, si possono toccare, altre si possono sentire ma sono tutte atte al bello...che non conoscevo.

NELLE NOTTI:

Dormo.

Sto sognando.

Ringhio.

Sto facendo una evidente scazzottata giocosa con un mio simile.

MA NON PIANGO PIÙ.

I sogni brutti sono sfumati, nel tempo, nei mesi, spesso sogno di correre ma non è una corsa disperata dietro ad un'auto che mi fa scendere, sto giocando con mio fratello, con la mia mamma che ride e ci rincorre.

Al mattino, mamma mi racconta che l'ho svegliata con il mio ringhiare, che ha allungato di nuovo la sua mano a stringermi la codina per rassicurarmi, me lo dice e poi ci sorridiamo come sappiamo fare noi, specie diversa, anima identica:

Lei piega la bocca in un modo che sa di buono, io le scodinzolo con energia.

Mi piace la sera, quando andiamo a dormire, io ho sempre il bisogno che la mamma mi lasci accucciare tra le sue braccia, che mi stringa dolcemente e io la guardo finché i miei occhini si chiudono ma...fino a che non crollo, ci guardiamo e ci diciamo un sacco di cose, lei mi culla e io sento solo il tepore dell'affetto e non più il gelo della solitudine.

Il mondo si sveglia e io mi sveglio con lui:

mi smarrisco seduta sul letto, attenta al sole che sorge.

La mia mamma si domanda a cosa io possa mai pensare.. forse penso solo che io sono un piccolo cane di canile che ha saputo far esplodere l'amore che qualcuno ha cercato di disinnescare, che aspettava anche se qui era e qui è sempre stata, che, quando la mamma si siede su quei pavimenti davanti a noi, mentre penso " tu mi hai salvato la vita" lei, per tutta risposta ci abbraccia forte e ci dice " voi mi salvate la vita, questa vita a tratti oscura, a momenti amarissima..in ogni modo in cui posso essere salvata".

Io sono e io mi chiamo Ginevra:

Ginevra e' il mio nome e io appartengo alla vita che in ogni modo mi sto impegnando a salvare.

".....perché sarà migliore, perché sarò migliore,

Come un bel film che lascia tutti senza parole"

-La fine- T. Ferro