PUPETTA

Pupetta è una delle cagnoline nate diversi anni fa da una cagnolina che Guido aveva recuperato incinta, e da allora è rimasta con lui.

Nei mesi scorsi Pupetta ha sviluppato una forma tumorale, sotto l'ascella, che si è presto ingrossata tanto da impedirle di camminare normalmente. Dopo vari esami e visite a Napoli, data la serietà della situazione e le ipotesi non troppo rassicuranti paventate dai veterinari del posto, abbiamo deciso di affidarci ad uno dei due migliori chirurghi oncologi veterinari, il Dott. Romanelli a Milano.

Il 20 marzo, dopo un lungo viaggio iniziato a Napoli, Pupetta, accompagnata da Guido, è arrivata a Milano. In clinica, la bimba è stata visitata dal Dott Romanelli ed è stata ricoverata in attesa dell'intervento chirurgico che è stato deciso per lei. Il dottore ci ha dato speranze molto buone per lei.

Il giorno dopo, il Dott Romanelli, ci ha telefonato appena terminato l'intervento, e ci ha dato una notizia bellissima: era andato tutto bene 😊, Pupetta era sveglia quasi subito e quasi già in piedi; la chirurgia non ha presentato sorprese, il tumore è stato asportato tutto. 

Dopo un paio di giorni di degenza, il 23 marzo Guido è arrivato in aereo a Malpensa, siamo andati a recuperare la sua macchina che aveva lasciato dopo aver ricoverato Pupetta in clinica. Dopo aver caricato l'auto di coperte, una scatola di antiparassitari che ci sono stati donati e medicinali per Pupetta e aver fatto il pieno di carburante, siamo passati a trovare Stella, una delle bimbe salvate da Guido e adottate da Emanuela e la sua famiglia. Ci aspettavano nel campo vicino casa e appena Stella ha sentito la voce di Guido che la chiamava gli è corsa incontro, sicuramente lo ha riconosciuto e si è fatta coccolare... dopo aver salutato Stella ed Emanuela siamo ripartiti, siamo passati a prendere Doriana e Antonella e tutti insieme siamo andati in clinica a prendere Pupetta. Avevamo appuntamento alle 12.30 e noi a quell'ora, puntualissimi, eravamo lì. Grande la nostra emozione quando dal lungo corridoio che porta al locale degenza, abbiamo visto spuntare Pupetta e Guido, che era andato a prenderla. E' stato davvero fantastico vedere la felicità negli occhi di questa bellissima bimba. Ci siamo tutte commosse. Dopo esserci salutati, Guido e Pupetta sono partiti alla volta di Napoli, per tornare, finalmente a casa!

LUCKY

6 Febbraio 2018

 

Qualche giorno fa la nostra Cristina ha ricevuto una segnalazione per un cane padronale detenuto in condizioni pessime. Si è recata sul posto e mai avrebbe creduto di trovarsi di fronte a uno spettacolo così disumano.

Lucky ha 14 anni e ha vissuto una vita di stenti confinato in uno scivolo di un garage in provincia di Cagliari, alle intemperie, senza avere l'amore e le cure necessarie, mangiava se e quando qualcuno gli lanciava qualcosa, beveva se e quando riusciva a salire questo scivolo. Nessuna compassione per lui, nemmeno ora che è vecchio e malato, era tenuto li in attesa di morire! A febbraio Lucky è stato recuperato con l'aiuto di Cristina, ed è stato portato in clinica. Lui, che è un dalmata, pesa solo 11 kg, ovvero 20 kg meno del suo peso ideale. Stava morendo di fame e di sete. Ha il corpo martoriato da piaghe da decubito, è disidratato e anemico, positivo alla filaria. La situazione è grave ma noi vogliamo credere che potrà godersi un po di vita! Oggi inizia il recupero di Lucky, pappe, cure ma soprattutto carezze e baci, tutti quelli che non ha mai avuti nella sua vita!

 

27 febbraio 2018

 

Lucky ce la sta mettendo tutta.

In poche settimane è passato dall'essere in fin di vita, visto che lo stavano lasciando morire di fame e di sete e non riusciva nemmeno ad alzare la testa, ad uno stadio di ripresa davvero incredibile ma la strada è ancora lunga e tutta in salita perchè da oggi Lucky ha iniziato un percorso con la fisioterapista, consigliato dalla neurologa.

Per ora Lucky farà delle sedute settimanali per eliminare le brutte contratture che ha a livello della schiena poi si passerà a potenziare la muscolatura in modo che il bimbo possa perlomeno riuscire ad alzarsi in piedi da solo, cosa che ora ancora non riesce a fare.

 

 

TEQUILA

Lui è Tequila, un Pitbull di tre anni, che un anno fa ha morso in maniera abbastanza seria il suo ex proprietario, ma solo per difesa visto che veniva picchiato in modo violento. Per questo, dopo una valutazione dei veterinari del ASL è stato dichiarato: "Cane a rischio aggressività potenzialmente elevato''. Dopo un periodo di quasi due mesi di isolamento totale, in cui non ha avuto contatti diretti con persone e non è mai uscito a sgambare, il 3 Aprile 2017 è finalmente uscito dal canile.

In questo anno Tequila ha effettuato un percorso comportamentale, seguito dall’educatore cinofilo Gabriel Florin Bohoru e, clinicamente, dalla Dott.ssa Francesca Bonato, Medico Veterinario Comportamentalista che ha effettuato tre incontri di visita comportamentale di controllo. 

Il 29 marzo è scaduto il termine dell’ordinanza restrittiva che lo riguardava e ne abbiamo chiesto la revoca. 

Adesso aspettiamo con fiducia l’esito positivo del veterinario della Asl e poi Tequila sarà pronto per trovare una casa, una famiglia consapevole di come gestire un pitbull

TOMMY

Quella di Tommy è una storia speciale, specialissima. Tommy è un bellissimo cagnolone mix rott, che, a 2 mesi viene messo di fronte ad una dura prova, e ad un dolore inimmaginabile... Tommy ha perso il piedino in un incidente, chissà che terribile dolore avrà provato, povero cucciolo!! ma questo dolore non gli ha tolto la gioia di vivere e la vivacità che si addice a tutti i cuccioli. Salvato e recuperato da amorevoli volontarie di Napoli, Tommy si trovava a Napoli, nel recinto di un freddo canile, lui così piccino…. qualcuno di noi, vedendo le sue foto e saputa la sua storia, ha smosso mari e monti per portarlo qui in Lombardia e farlo visitare da un bravissimo ortopedico veterinario.

A gennaio, Tommy parte in treno con una volontaria, vestito di un bel cappottino rosso, e arriva da noi. Anche se già gravate da tante emergenze e tante spese, abbiamo voluto offrire a questo bimbo una seconda possibilità. Il veterinario che lo ha visitato ha pensato che per lui la soluzione migliore fosse l'applicazione di una protesi, in modo che anche Tommy potesse tornare a correre come tutti i suoi simili.

Così inizia la storia di Tommy.

La protesi doveva essere costruita su misura e per questo ci siamo affidati ad una clinica specializzata e all’avanguardia che si trova negli Stati Uniti: è stata presa l’impronta della zampina di Tommy, spedita in America, e dopo un po’ di tempo è arrivata la protesi.

Nel frattempo, in questi lunghi mesi Tommy è stato ospitato in diversi stalli casalinghi, mentre la «zia Viviana» si prodigava e si prendeva cura di lui per portarlo alle visite, dove Tommy si sottoponeva a sedute di laserterapia per rafforzare la pelle che ricopre la sua zampina in modo da essere pronta ad accogliere la protesi.

Ma altre zie si sono avvicendate a tenere compagnia a Tommy, a portarlo a spasso nel parco, al mercato, insomma… per fargli vivere una vita normale in mezzo alla gente. Sì perché dovete sapere che Tommy, nonostante avesse un piedino di meno, è sempre stato un cucciolo come tutti gli altri, e grazie alle fasciature che gli venivano applicate, giocava e correva come un matto insieme a nuovi amichetti che di volta in volta incontrava!

Ma Tommy ha anche avuto il suo momento di celebrità: nel mese di giugno l’associazione è stata invitata ad un evento che si teneva al Centro Commerciale di Rescaldina, dove tra le altre cose era prevista una sfilata per il cane più bello e più simpatico, e il nostro Tommy, dopo aver sfilato con «zia Doriana», è stato tanto applaudito dal pubblico, ed ha vinto il primo premio! E poi Tommy ha avuto il suo spazio su un settimanale di larga diffusione, ed è quindi «entrato» in tante case d’Italia.

Intanto Tommy cresceva e diventava un gran bel cane, esuberante ma sempre socievole e amico di tutti, facendosi fare le coccole dei dottori, dei negozianti, e di tutte le persone che avevano occasione di incontrarlo e stare un po’ con lui.

Pian piano Tommy ha cominciato a portare la protesi che ha accettato subito, anche se qualche volta c’è stato qualche piccolo «incidente» dovuto al fatto che la pelle così sottile si lacerava facilmente. Ma tutto si è sistemato a dovere, e Tommy era ormai pronto ad avere una famiglia tutta per sé.

E… indovinate un po’? la sua foto è finita sotto gli occhi amorevoli di una famiglia, che non ha esitato un attimo davanti alla sua particolare condizione, che di fatto non richiede altro che di un po’ di attenzione nell’applicare correttamente la protesi, ma niente più: Tommy è un cane come tutti gli altri, che gioca, corre, salta e si diverte con i suoi simili.

E dai primi giorni di ottobre Tommy ha finalmente raggiunto la sua famiglia, quella che lo amerà per sempre, dove ha trovato anche tanti amichetti pelosi che gli fanno compagnia durante la giornata.

Noi di Zampe D’Oro siamo felici che quella di Tommy sia stata una storia a lieto fine, se lo meritava piccolo Tommy, da quel giorno in cui una zia di Zampe D’Oro vide la foto di quel tenero frugoletto su un freddo pavimento di un canile

LA STORIA DI VITO, IL "CAGNOLINO DELLA BUSTA"

Vito è un cagnolino che non ha avuto molta fortuna nella sua vita. Trovato a novembre 2015 ferito e dolorante, gettato in un misero sacchetto dell’immondizia, come uno straccio vecchio, sarebbe sicuramente morto se nessuno lo avesse trovato… per fortuna Guido Zambrano, uno dei nostri volontari ha sentito il suo flebile lamento e immediatamente lo ha soccorso.

La situazione è apparsa subito grave, Vito aveva una lesione alla colonna e i testicoli molto ingrossati. Ha subito due interventi, per l’asportazione dei testicoli prima e per la stabilizzazione della colonna poi.

La nostra socia di Napoli, Roberta, lo ha preso con sé in stallo e amorevolmente accudito durante questo periodo. Speravamo che il piccolo si riprendesse prima, dopo la convalescenza dell’intervento alla colonna vertebrale, ma invece, sebbene sia migliorato, Vito era ancora molto dolorante in alcuni movimenti e manovre di fisioterapia. 

Quindi Roberta lo ha portato di nuovo dal veterinario, Vito è stato visitato e il veterinario ha ipotizzato problemi di origine neurologica, per cui ha consigliato un ulteriore consulto con uno specialista, e l’esecuzione di esami neurologici, TAC e RM.

Vito è stato quindi accompagnato da Guido qui al Nord per fare tutti gli accertamenti necessari. Il 9 marzo abbiamo portato Vito alla clinica Neurovet di Legnano, dove avevamo appuntamento con il dott. Alberto Cauduro. 

Dopo aver visionato i referti in nostro possesso e aver visitato Vito, si è consultato in privato con la dott.ssa Francesca, anestesista. 

Tornati da noi, il dott. Cauduro ci ha spiegato che a Vito era stato inserito un chiodo, durante uno dei due interventi precedenti, probabile causa del dolore che il piccolo ha ad ogni movimento.

I dottori sospettavano inoltre uno stato infiammatorio, se non addirittura a livello di infezione, sempre probabilmente causato dal chiodo, ma questo si sarebbe potuto valutare con una RMN, impossibile da eseguire con la presenza di un oggetto di metallo.

A quel punto non ci restava altro da fare che dare il consenso all’intervento per l’estrazione del chiodo e a tutti gli accertamenti che ritenevano necessari.

Vito a quel punto è stato portato in sala operatoria e per noi è iniziata una lunga attesa.

Dopo circa tre ore il Dott Cauduro ci ha spiegato quanto era stata difficoltosa l’estrazione del chiodo, e ci ha fatto visionare le lastre della RMN e della TAC che avevano eseguito durante l’intervento.

Da queste si è constatata una forte infiammazione nella zona terminale della colonna, che non è stata riposizionata in modo corretto e si è saldata formando “un gradino”.

Inoltre, è stato prelevato del tessuto, poi inviato ad un laboratorio esterno per essere esaminato e prescrivere una cura mirata in caso di infezione.

Nel frattempo, è stata prescritta a Vito una cura d’attacco per eliminare il dolore. Il 18 marzo abbiamo portato Vito al controllo. Il dott Cauduro e la dott.ssa Francesca hanno notato dei miglioramenti importanti, prima di tutto hanno notato il suo sguardo, decisamente rilassato e non più sofferente come prima. Inoltre Vito non piange più ad ogni movimento, come succedeva prima.

Insomma, questi miglioramenti fanno ben sperare anche se la cura sarà molto lunga e, fortunatamente, l'esito degli esami arrivato è negativo: quindi non c'è infezione ma solamente una forte infiammazione.

 

Questo era quanto scrivevamo un paio di anni fa, nel 2016. Da allora la storia di Vito è stata tutta un progresso, e anche una favola a lieto fine: Vito è stato ormai adottato da tempo, in una famiglia dove è amato come un principino, e con le terapie adeguate si è ripreso alla grande!

Vito ora corre, salta e gioca spensieratamente, e la vita in cui non riusciva a camminare è solo un ricordo lontano... 

WOLF

Vogliamo raccontarvi la storia di Wolf.... ora è un angioletto sul Ponte dell'Arcobaleno.

DA UN RACCONTO DI "ZIA DORY"

Tutti abbiamo delle preferenze o come le vogliamo chiamare, piace una cosa piuttosto che un’altra, questo succede, parlo per me almeno, anche con le razze dei cani. In questo caso non si può proprio dire che io preferisca una razza piuttosto che un’altra, anche perché non mi interessa davvero che il pelosetto lo sia oppure no, cucciolo o adulto, li amo indistintamente; ma in tutta sincerità ho sempre avuto una particolare predilezione per le stazze importanti e nello specifico per i pastori tedeschi. Poi succede che, strada facendo, vuoi perché i casi della vita ti portano a vivere situazioni impensabili, vuoi perché ti scopri volontaria e come tale non fai differenza di età, di stazza, di razza e come dicevo ti ritrovi innamorata di un pelosetto completamente all'opposto del tuo "tipo".

Dopo questa premessa devo dire che appena ho saputo che in rifugio sarebbe arrivato proprio un pastore tedesco con tanta sofferenza sulle spalle, e che contava sul nostro amore per dimenticare e ricominciare a vivere, mi si è aperto il cuore.

"WOLF PASTORE TEDESCO DAL CARATTERE DURO MA DOLCE"

Sei arrivato da noi nel 2012, ricordo il momento quando aperto il portellone dell'auto ci siamo trovate davanti il tuo bel musone segnato dalla sofferenza, magro, il corpo piegato quasi a forma di "mezzaluna rovesciata"…  del pastore tedesco non avevi proprio nulla se non le lunghe e dritte orecchie. Dobbiamo comunque ringraziare la volontaria che ti ha prestato le prime cure dopo averti rinvenuto in un capannone abbandonato, come giaciglio un telo di plastica, il corpo martoriato dalla sofferenza con veri e propri buchi purulenti.

Torniamo al nostro incontro, sceso dall'auto dopo un attimo di indecisione, anche per il lungo viaggio sostenuto, hai fatto i primi passi verso di noi e subito abbiamo notato la tua camminata particolare.

Le tue zampe posteriori si incrociavano e ad ogni passo la coda fungeva da scopa, si perché era talmente bassa che ramazzava in terra, da allora per questo tuo modo di camminare per me eri il "molleggiato"… certo con il tempo e le cure sei migliorato ma la falcata è rimasta la stessa.

Ho descritto il tuo carattere duro ma dolce, vero, sempre pronto a pizzicare quando vedevi, o pensavi, ci fosse del cibo nelle nostre mani, non sopportavi movimenti repentini e strani che senza dubbio associavi a qualche episodio del tuo vissuto e che noi non sapremo mai.

Dopo i primi giorni tranquilli, necessari per tranquillizzarti e a noi per capire le tue esigenze, abbiamo iniziato le uscite in passeggiata, unico handicap non dovevano essere lunghe perché ti stancavi presto ma anche questo problema con il tempo si è annullato. Ti piaceva molto stare in auto, salivi volentieri anche se non c'era motivo, quando vedevi portiere aperte ti infilavi... ecco non hai, mai associato l'auto alle visite veterinarie (contrariamente ai tuoi simili), l'importante era "andare a spasso"

Quando la confidenza per entrambi è aumentata, abbiamo iniziato le uscite in libertà nel cortile della pensione, un ampio spazio verde, soli noi due, io e te, te ed io. queste sarebbero poi diventate le uscite del martedì e giovedì mattina senza i tuoi simili perché proprio non ti andavano a genio, al sabato poi uscivi in passeggiata con altre volontarie che ti hanno amato alla follia. Che bello era Wolf, quando uscivi dal box e correvi verso di me, io felice dicevo arriva ora mi fa le feste...... sì povera illusa.... mi facevi le feste ma prima andavi verso la cuccia perché sapevi che sul tetto mettevo tutti i tuoi premietti, furbacchione. Riempita la pancina e dopo aver fatto tutto..... immaginate voi cosa....mi seguivi passo passo, vicino vicino, ogni tanto una corsetta per inseguire la palla che rotolava ma, cosa importante, lo sguardo sempre sulle mie mani.

I momenti passati insieme io e te soli soletti sono molti, seduti sotto le piante da frutto per ripararci dal caldo sole, anche sotto l'acqua e in quel caso correvamo dietro i box per ripararci nel lungo corridoio sperando  non ci fossero altri cani, anche se comunque dietro la rete naturalmente.

Tanti episodi si susseguono nella mia mente, non riesco a metterli nero su bianco, credo per una sorta di possesso, sono miei e restano tali, mi piacerebbe dividerli con tutti ma non ci riesco proprio… li ho in mente ma se li devo descrivere spariscono. Forse anche una forma di protezione nei confronti di Wolf, descriverli potrebbero essere fraintesi, lui era tendenzialmente incline al "pizzico" facile, qualche piccolo episodio c'è stato ma chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sapeva come approcciarsi, lui era un “burbero buono".

Il destino con lui non è stato benevolo, il 31 maggio il suo cuore, stanco e vecchietto pensiamo sui 10 anni, e per un pastore tedesco con alle spalle anni di sofferenza ha il suo peso, complice il caldo umido di questi giorni, ha smesso di battere. Potrei dire "ha smesso di soffrire" invece no… dico "poteva avere ancora qualche anno" e magari in una famiglia tutta sua.

Il mio rammarico è quello di non essere riuscita a salutarlo e ora ti dico

“CIAO AMATO WOLF, CI VEDIAMO DI LÀ"

Grazie, zia Dory